Data / Ora
Date(s) - 26/11/2016
15:00 - 19:00
Luogo
AD
Categorie
PALESTRA VOCALE A TREVIGLIO
per attori, cantanti, musicisti, danzatori o semplici appassionati che vogliano conoscere, ritrovare e sperimentare la propria voce.
a Treviglio (Bg)
Respirare non è solo una funzione fisiologica essenziale, è anche un modo pratico per connettersi a un aspetto di intelligenza della natura umana, per darle modo di manifestarsi e di esprimersi, manifestando ed esprimendo cosi anche degli aspetti della nostra natura ai quali di solito non abbiamo accesso.
Il Respiro ha un potere enorme: smuove e mescola le energie sopite, attiva i contenuti inconsci, porta a galla emozioni dimenticate, risveglia la consapevolezza del corpo e del pensiero.
Nel suo incontro con ogni persona crea un’alchimia speciale che sarà tradotta poi in un percorso con passaggi e caratteristiche diversi per ogni individuo.
Durante il laboratorio si affronteranno i seguenti argomenti :
RESPIRARE CON TUTTO IL CORPO
-Comprensione fisica individuale e del processo respiratorio /vocale
-Diversi modi di respirare (i quattro stati respiratori)
-Relazione tra respiro e movimento
-Allungamento e potenziamento muscolare
-l’influenza del respiro sull’umore e sul dolore
-conoscenza dell’apparato fonatorio ed emissione del suono
-appoggio e sostegno del suono
-La mimica del suono : suono/parola e suono/immagine, ascolto e improvvisazione del suono d’ambiente e legato agli stati d’animo.
Marzia Manoni e’ docente di laboratorio vocale e coro ad indirizzo teatrale presso il Conservatorio di Milano. Conduce con l’Associazione Compagnia Teatro&Dintorni la palestra vocale, luogo di studio e perfezionamento dell’uso della voce e del canto.
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
info@scuolateatrotreviglio.it
MAX 3391134156
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ORARI WORKSHOP
SABATO 26 NOVEMBRE
dalle 15.00 alle 19.00
DOMENICA 27 NOVEMBRE
dalle 10.30 alle 12.30
dalle 13.30 alle 18.30
Il laboratorio si svolgerà presso lo spazio AD Studios Danza e Movimento
v.le Michelangelo Buonarroti 7 a Treviglio (Bg)
COSTO : 90 euro (compresa tessera socio)
40 euro per gli allievi della Scuola d’Arte Teatrale Treviglio
” La voce ci caratterizza in modo inequivocabile e unico, manifesta l’identità, l’appartenenza ad un luogo e ad una famiglia. Ma da dove cominciare? E quali sono gli obiettivi da raggiungere? A cosa mi serve la voce? E che effetto mi fa la mia? La vorrei diversa? Cosa c’è che non mi piace? È un lavoro che posso fare da solo, oppure c’è bisogno dell’esperto, di un maestro, o di conoscere bene lo strumento? Che tipo di impegno mi richiede? Tante domande, tante aspettative e soluzioni possibili. Sullo sfondo un anelito, un desiderio, un disagio, che percepiamo e spesso nascondiamo o nei migliori casi a cui vogliamo dare ascolto. Il desiderio di occuparci di noi, scelta spesso non primaria, è invece una spinta fondamentale e sana, a prescindere da quello che in noi non va; e la volontà di ritrovare un nostro “splendore” interno ed esterno visibile e udibile, in questo caso, mediante la voce, permette di ricontattare la modalità abituale di relazionarci con gli altri (portiamo la voce fuori, “porta-voce”) e con noi stessi, e allo stesso tempo, apriamo il nostro interno vocale, là dove la sfera emotiva vibra nel respiro, e nel suono che ci appartiene. La domanda che sorge nell’immediato è: cosa faccio per impedirmi una vocecomunicazione autentica, compiuta, libera e ricca di emozioni? Parlare in fondo è una funzione naturale per noi esseri umani, anzi i nostri organi di fonazione in condizioni normali ci permetterebbero di parlare 24 ore al giorno senza danneggiarci o stancarci e invece succede che ci tendiamo, blocchiamo e impediamo l’ingresso all’aria e quindi al mondo esterno, al contatto, allo scambio. I motivi sono in parte quelli per cui la porta di casa non è più funzionale: mancanza di cure, abbandono, disinteresse, irrigidimento, indurimento, cattive abitudini e in parte dipendono dal nostro mondo emotivo, che influenza e condiziona il modo che abbiamo di respirare e di prendere delle posture che creano tensione e dolore e ostacolano il passaggio dell’aria e riducono le possibilità di esprimersi. La buona notizia è che il lavoro è possibile, a vari livelli e con intensità e tempi da scegliere in libertà e che sotto il legno scrostato della voce, c’è quella naturale, autentica, con le sue venature e il colore originario. C’è la sua struttura di nascita, il progetto con cui è venuta al mondo, la funzione con cui è stata ideata, la forza di chi l’ha costruita. C’è la persona nella sua bellezza e integrità e, di conseguenza, anche la sua voce liberata rifletterà il suo sé più profondo e unico. E’ un po’ come tornare a casa dopo una lunghissima assenza.”
Marzia Manoni